Piper

ll “Piper” vuole essere un locale flessibile, trasformabile adatto a diversi usi: ballo, teatro, cinema, mostre, riunioni, ecc…
Attraverso una tenda di plastica metallizzata e comandata con cellule fotoelettriche si accede alla scala di ingresso collocata in un “tubo” rivestito di laminato di polivinile su supporto di cotone.
Il visitatore, scendendo le scale, provoca con i suoi gesti un effetto sonoro.

Quaranta piste registrate muovendosi a comando in un’alternanza quasi infinita di combinazioni, mescolano effetti di cronaca, musica elettronica, lettura di testi, discorsi di personalità, ecc. Il tutto è stato ideato e registrato da Sergio Liberovici.

Il soppalco che collega a ponte le due parti estreme del locale dà accesso alle cabineregia: una per le luci ed i suoni, l’altra per gli spettacoli di proiezioni.
I piani del pavimento sono trasformabili attraverso un sistema di parallelepipedi mobili che permettono di creare soppalchi per l’orchestra, piste da ballo sopraelevate, palcoscenici centrali, ecc.
Il soffitto è attraversato da cinque rotaie tipo “Blindo-trolley”, ciascuna munita di attacchi per microfoni, per altoparlanti, luci e apparecchi per proiezioni (diapositive e films).

Nella rotaia centrale, scorre a comando, percorrendo la sala in senso longitudinale, una “macchina luminosa” progettata da Bruno Munari, che proietta sulle pareti effetti luminosi diversi.
La distribuzione delle bevande avviene a mezzo di macchine distributrici incassate in apposite nicchie, e attraverso un percorso bar tipo self- service.
Su tutto il perimetro, corrono rotaie a diversa altezza, a cui può essere appeso qualsiasi tipo di oggetto (quadri, sculture, vetrine per la pubblicità, ecc.).

Progettisti:

Arch. Pietro Derossi

con Arch. Giorgio Ceretti

anni

1966

Stato

Progettazione, realizzazione – Pubblicato