Museo del giocattolo, Milano

Il Museo del giocattolo dovrebbe raccogliere diverse funzioni:

  1. Il museo vero e proprio, ove si espongono le collezioni permanenti alla contemplazione;
  2. Uno spazio di dimostrazione ove, a settori o a tipi, in rotazione si può favorire un approccio più diretto ai giocattoli con l’assistenza di personale qualificato;
  3. Una ludoteca ove i giocattoli “a consumo” vengono lasciati all’uso dei bambini (e dei grandi?) con un’estensione in un giardino attrezzato;
  4. Una piccola sala pluriuso con attrezzature per proiezione;
  5. Una biblioteca che raccolga le pubblicazioni di libri e di periodici sul tema con saletta di lettura;
  6. Una videoteca e cineteca che raccolga le registrazioni specifiche sull’argomento;
  7. Un bar;
  8. Un laboratorio per riparazioni e manutenzione del materiale esposto;
  9. Un negozio per la vendita al pubblico di giocattoli intelligenti.

Si ritiene opportuna una collocazione urbana affinché il mondo dei bambini (e del gioco) non rimanga escluso dal fascino e dalle contraddizioni della città, ad esempio emarginandolo nei grandi parchi periferici. La collocazione urbana potrebbe avere anche lo scopo di partecipare allo sforzo di chi giustamente si oppone alla progressiva terziarizzazione dei centri, terziarizzazione che significa allontanamento delle famiglie e perciò dei bambini. Dopo una breve ricerca sulle aree disponibili, possibilmente di proprietà comunale, riteniamo di aver individuato un luogo ottimale: l’area situata tra il corso di Porta Ticinese e il parco delle Basiliche (piazza Vetra), in adiacenza al chiostro di Sant’Eustorgio.

Progettisti:

Arch. Pietro Derossi

con Arch. S. Caffaro e Arch. M. T. Massa

anni

1993

Stato

Progettazione